Mutui settembre 2025: poche novità dalle banche, l’Euribor cambia scenario

Le banche restano caute: nessuna rivoluzione nei listini
Settembre inizia senza grandi novità da parte degli istituti di credito, che si limitano perlopiù a recepire l’andamento dei tassi e ritoccano poco o nulla i propri listini.
Sono proprio i tassi, invece – gli Euribor in particolare – a meritare in questo frangente una nuova analisi, soprattutto di fronte alle previsioni del mercato sul futuro a medio termine. Gli scenari dipinti dagli operatori non sono drasticamente differenti da quelli immaginati fino all’inizio dell’estate, ma presentano una significativa discrepanza rispetto alle aspettative precedenti.
Euribor in controtendenza: La discesa si interrompe
A partire da luglio, e più marcatamente ad agosto e settembre, gli Euribor hanno interrotto una tendenza al ribasso che procedeva ininterrotta dall’inizio del 2024. L’Euribor a 3 mesi oggi si attesta di qualche punto base sopra il 2%.
All’orizzonte non si vedono reali inversioni di rotta, tuttavia le attese per ulteriori riduzioni dei mutui a tasso variabile si sono senza dubbio raffreddate.
Tagli BCE: prospettive incerte per il 2026
La prospettiva di un ulteriore taglio ai tassi prima della fine dell’anno è al momento esclusa dal consenso generale degli analisti. Resta all’orizzonte la possibilità di un taglio di 25 punti base tra la primavera e l’estate del 2026, ma anche su questa ipotesi in pochi scommetterebbero con certezza: secondo le proiezioni, la probabilità che venga effettuato è inferiore al 50%.
Non va dimenticato che la politica della BCE rimane quella di navigare a vista: decisioni prese riunione per riunione, strettamente sulla base dei dati disponibili. Ha pesato certamente l’incertezza di questi ultimi mesi, con l’impatto dei dazi ancora tutto da valutare.
Per il periodo Gennaio 2022 – Settembre 2025 indicati i valori medi mensili di Euribor 3 mesi e IRS 20 anni.
Per i valori attesi da Ottobre 2025 a Settembre 2030 estrapolati i dati dalle quotazioni dei Futures sull’Euribor 3 mesi scambiati sul Mercato Liffe di Londra il 01/09/2025.
IRS in crescita moderata: i mutui a tasso fisso resistono
L’IRS a 20 anni continua a essere in salita, ma questo non ha portato a rialzi davvero significativi sui mutui a tasso fisso, che si mantengono relativamente contenuti. La traiettoria dovrebbe restare quella di una progressione graduale, senza impennate.
Il quadro attuale: se da un lato l’Euribor scende meno del previsto (e pertanto i mutui a tasso variabile non promettono risparmi molto più significativi), i mutui a tasso fisso resistono e restano ancora un’opzione accessibile.
Promozioni mutui autunnali: le banche preparano le mosse?
I veri movimenti delle banche sulla scacchiera del mercato mutui potrebbero non essere ancora iniziati. Non è escluso che nelle prossime settimane vengano lanciati nuovi prodotti promozionali o programmi di scontistica dedicati ai segmenti più attraenti per le banche. Tutto dipenderà dall’andamento del costo del denaro, ma ancora di più dai budget delle banche e dalla distanza che le separa dal raggiungimento dei propri obiettivi per il 2025. Sarà probabilmente questo il fattore determinante che deciderà se è tempo di adottare strategie commerciali aggressive.
Il consiglio per i mutuatari: monitorare e confrontare
La regola, per questo, resta sempre la stessa: informarsi, monitorare e comparare le offerte disponibili sul mercato prima di prendere qualsiasi decisione.